Intervista a Irene Ghiotto: Dal festival di Sanremo al primo album "Pop Simpatico con Venature Tragiche"
Abbiamo intervistato per voi la cantautrice Irene Ghiotto ripercorrendo il suo percorso artistico ricco di soddisfazioni.
- Prima di allora avevi già tentato altre tre volte di salire su quel palco.
Avevo
partecipato altre due volte all’Accademia di Sanremo (da
giovanissima con il mio gruppo Pensierozero) e una sola volta a
Sanremosocial (2011) con il brano ‘Gli Amanti’ che è poi stato
inserito nel primo Ep. Credo che aspettare sia stato fondamentale. E’
stato imprescindibile. Ciò che scrivevo doveva maturare. Se fossi
passata prima del tempo, sarebbe stato immeritato. E non è per
fortuna accaduto.
- Il
2013 è stata un'annata fortunata per la tua categoria infatti
eravate davvero tanti artisti di talento tra cui: il vincitore
Antonio Maggio, Ilaria Porceddu, Renzo Rubino, Andrea Nardinocchi e
Il Cile. Sei rimasta in contatto con qualcuno di loro ?
Sì! Sono in contatto con Renzo Rubino che è stato il mio compagno di viaggio ‘AreaSanremo’; l’ho rivisto poco fa appunto in occasione del Premio Bianca D’ponte a cui lui ha partecipato come ospite. E sento spesso anche Andrea Nardinocchi. Siamo amici. Seguiamo i nostri reciproci lavori a distanza ma con molto affetto e partecipazione.
- A parte la tua “Baciami?” quale altra canzone pensi meritasse di vincere Sanremo quell'anno ?
Il livello dei brani dei giovani, quell’anno, era a mio parere molto alto. Il brano che meritava la vincita delle NuoveProposte era ‘Amami uomo’, che vinse però comunque il Premio della Critica ‘Mia Martini’.
- Ti piacerebbe ritornare a Sanremo ? Ci sono molti tuoi colleghi che non avendo vinto la categoria giovani ci riprovano ricandidandosi tra le Nuove Proposte (come fece anche a suo tempo Fabrizio Moro e diversi altri). Tu ci riproveresti ?
No, non ci riproverei. Mi sembrerebbe davvero strano. Sarebbe strano a distanza di pochi anni, ritornare. E’ tempo ora di scrivere canzoni, fare dischi e cercare di farlo bene. Questo mi interessa più di ogni altra cosa.
- Dopo Sanremo uscì il tuo primo EP dal titolo “Irene Ghiotto” edito da Emi e contente 6 tracce. Quanto c'è della Irene di oggi in quel progetto ?
C’è ancora una forte parte di me lì dentro. Perché i pezzi li ho scritti io. Parleranno sempre di me. Se qualcosa se ne è andato è certamente una specie di malinconia lieve, come una nebbia avvolgente che mi faceva restare dentro ai confini del mio intimo. Sento ora di avere più slancio verso l’esterno, verso le cose che luccicano, verso le cose che abbagliano. Ci sono meno etichette autoimposte e meno schemi inconsci da seguire oggi. Più libertà, meno sovrastrutture. Più coraggio di essere chi sono.
- A quale brano di quel disco sei particolarmente affezionata e perché ?
Gli amanti senza dubbio. E’ quello che ancora oggi quando lo suono dal vivo mi scuote non poco.
- Pochi mesi fa hai vinto l'ambito Premio Bianca D'Aponte con “La Filastrocca della sera” (contenuto nel nuovo album).
Che emozione è stata per te vincere l'XI edizione e cosa ti ha portata a scegliere quel brano ?
Il Premio Bianca d’Aponte è un bellissimo contesto di condivisione e scambio di energie musicali. Non mi aspettavo di trovare così tanta collaborazione e buone intenzioni. Poter vincere un Premio all’interno di una manifestazione che premia le cantautrici ha un valore ancora più grande. Molta agitazione, molta soddisfazione e un gran bel ricordo di quell’esibizione al Teatro Cimarosa di Aversa.
- Ho notato che anche il primo Ep conteneva una sorta di filastrocca nel brano ''Bio''. Visto che ti destreggi bene nel genere, ti piacerebbe un giorno pubblicare un libro di poesie e filastrocche ?
In effetti ho scritto un libriccino di poesie. Sono dei piccoli scritti in verso libero, da cui poi traggo l’ispirazione per i testi delle canzoni. Non ho mai tentato seriamente di pubblicarlo ma quando diventerà più folto, e io più capace, ci penserò seriamente.
- Anni fa hai partecipato al talent show sperimentale ''Star Academy'' su Rai2. Cosa ti ha portato a tentare la carta del talent show che sembrerebbe lontana anni luce dalla tua personalità artistica.
Ogni strada che ho preso mi ha portato da qualche parte. Magari dalla parte opposta a dove volevo andare ma questo mi ha insegnato a ricalibrare le coordinate della mia bussola. Quindi non è stato sbagliato, sbagliare.
Non sono un’interprete così sopraffina. Mi piace cantare cover, rivisitarle, riadattarle. Ma è sempre stato evidente che avrei voluto e vorrò cantare i brani che scrivo io. Sono una cantautrice. E’ lì che va il mio cuore. E’ lì che la mia bussola interiore mi porta.
Star Academy è stata un’esperienza comunque divertentissima che mi ha fatto fare un sacco di gavetta sullo ‘stare sul palco davanti a una telecamera’. Cosa che poi a Sanremo ho dovuto rifare e ringrazierò sempre Star Academy per avermi garantito un po’ di esperienza sul campo.
No, non credo lo farei. E non credo me lo proporranno.
-Arriviamo finalmente a La Strada Sbagliata, il tuo primo singolo che
davvero riesce a conquistare chiunque al primo ascolto grazie anche
ai cori della canzone.
-Ascoltando il tuo singolo mi sono chiesto come si fa a capire quando una persona sta prendendo la strada sbagliata ?
Il senso del brano vorrebbe essere quello che non esiste strada sbagliata che non sia anch’essa a suo modo giusta. A volte si ha bisogno di fare due volte lo stesso percorso perché tornando indietro la prospettiva e il punto di vista si girino, perché tutto visto a rovescio prenda un nuovo sapore. Io vorrei poter percorrere i miei sentieri futuri senza l’angoscia di dover stabilire a priori se siano sbagliati o giusti. Che bisogna godersi il tragitto innanzitutto. Seguendo l’istinto con un po’ di sano e confortante fatalismo (qualcuno direbbe perfino ottimismo).
- Moltissimi lettori ci hanno chiesto se è disponibile una versione del cd fisico di questo album e dove lo si può acquistare ?
E’ disponibile una versione fisica. Per ora la sto vendendo ai concerti. Ma fra poco la renderò disponibile anche sul mio sito (con spedizione).
Irene Ghiotto è una giovane cantautrice vicentina, con una lunga gavetta alle spalle, che si è fatta conoscere al grande pubblico grazie al Festival di Sanremo 2013 nella categoria Nuove Proposte con il brano "Baciami?", successivamente ha fatto uscire un Ep facendo tantissimi concerti in tutta Italia fino ad arrivare ai giorni nostri.
Fresca della vittoria all'undicesima edizione del prestigioso Premio Bianca D'Aponte, Irene è tornata con il suo primo vero album "Pop Simpatico con Venature Tragiche'' accompagnato dal primo singolo ''La strada sbagliata''.
- Carissima
Irene innanzitutto grazie per l'intervista, prima di parlare del tuo
nuovo progetto discografico facciamo qualche passo indietro
ripercorrendo il tuo percorso artistico.
Hai
partecipato nel 2013 a Sanremo nella categoria Nuove Proposte con il
brano ''Baciami?'' grazie al percorso di Area Sanremo.
Qual'è
il tuo bilancio di quell'esperienza ?
E’
stata un’esperienza molto provante e profonda. Mi sono messa a
confronto con i mei mostri più grandi e ne sono uscita molto
cambiata, più consapevole e più determinata. Il brano di Sanremo,
così come tutto il disco, non ha avuto una grandissima esposizione
mediatica. Questo, assieme al fatto che il genere proposto (un
electopop scuro e intenso) non è certamente tra i più gettonati in
Italia, ha contribuito ad oscurare un poco un progetto che, a mio
parare, avrebbe potuto essere seguito con più attenzione. Ma si sa
che il destino di ogni disco è a sé. Ed io sono ripartita di nuovo,
con nuovi slanci e la voglia di rigenerarmi.
- Prima di allora avevi già tentato altre tre volte di salire su quel palco.
Perché
secondo te hai dovuto aspettare così tanto per farcela ?
Possiamo
sapere quali erano gli altri brani da te presentati in passato ?
Sì! Sono in contatto con Renzo Rubino che è stato il mio compagno di viaggio ‘AreaSanremo’; l’ho rivisto poco fa appunto in occasione del Premio Bianca D’ponte a cui lui ha partecipato come ospite. E sento spesso anche Andrea Nardinocchi. Siamo amici. Seguiamo i nostri reciproci lavori a distanza ma con molto affetto e partecipazione.
- A parte la tua “Baciami?” quale altra canzone pensi meritasse di vincere Sanremo quell'anno ?
Il livello dei brani dei giovani, quell’anno, era a mio parere molto alto. Il brano che meritava la vincita delle NuoveProposte era ‘Amami uomo’, che vinse però comunque il Premio della Critica ‘Mia Martini’.
- Ti piacerebbe ritornare a Sanremo ? Ci sono molti tuoi colleghi che non avendo vinto la categoria giovani ci riprovano ricandidandosi tra le Nuove Proposte (come fece anche a suo tempo Fabrizio Moro e diversi altri). Tu ci riproveresti ?
No, non ci riproverei. Mi sembrerebbe davvero strano. Sarebbe strano a distanza di pochi anni, ritornare. E’ tempo ora di scrivere canzoni, fare dischi e cercare di farlo bene. Questo mi interessa più di ogni altra cosa.
- Dopo Sanremo uscì il tuo primo EP dal titolo “Irene Ghiotto” edito da Emi e contente 6 tracce. Quanto c'è della Irene di oggi in quel progetto ?
C’è ancora una forte parte di me lì dentro. Perché i pezzi li ho scritti io. Parleranno sempre di me. Se qualcosa se ne è andato è certamente una specie di malinconia lieve, come una nebbia avvolgente che mi faceva restare dentro ai confini del mio intimo. Sento ora di avere più slancio verso l’esterno, verso le cose che luccicano, verso le cose che abbagliano. Ci sono meno etichette autoimposte e meno schemi inconsci da seguire oggi. Più libertà, meno sovrastrutture. Più coraggio di essere chi sono.
- A quale brano di quel disco sei particolarmente affezionata e perché ?
Gli amanti senza dubbio. E’ quello che ancora oggi quando lo suono dal vivo mi scuote non poco.
- Pochi mesi fa hai vinto l'ambito Premio Bianca D'Aponte con “La Filastrocca della sera” (contenuto nel nuovo album).
Che emozione è stata per te vincere l'XI edizione e cosa ti ha portata a scegliere quel brano ?
Il Premio Bianca d’Aponte è un bellissimo contesto di condivisione e scambio di energie musicali. Non mi aspettavo di trovare così tanta collaborazione e buone intenzioni. Poter vincere un Premio all’interno di una manifestazione che premia le cantautrici ha un valore ancora più grande. Molta agitazione, molta soddisfazione e un gran bel ricordo di quell’esibizione al Teatro Cimarosa di Aversa.
- Ho notato che anche il primo Ep conteneva una sorta di filastrocca nel brano ''Bio''. Visto che ti destreggi bene nel genere, ti piacerebbe un giorno pubblicare un libro di poesie e filastrocche ?
In effetti ho scritto un libriccino di poesie. Sono dei piccoli scritti in verso libero, da cui poi traggo l’ispirazione per i testi delle canzoni. Non ho mai tentato seriamente di pubblicarlo ma quando diventerà più folto, e io più capace, ci penserò seriamente.
- Anni fa hai partecipato al talent show sperimentale ''Star Academy'' su Rai2. Cosa ti ha portato a tentare la carta del talent show che sembrerebbe lontana anni luce dalla tua personalità artistica.
E'
forse un esempio di ''Strada Sbagliata'' che hai percorso e cantato
nel nuovo singolo ?
No,
no altro che strada sbagliata! :) O meglio sì, se la guardo
nell’ottica della canzone che poi ho composto: ovvero che non
esiste strada sbagliata se non quella che non porta da nessuna parte.
Non è una strada sbagliata quella che ti porta in un posto
sbagliato.Ogni strada che ho preso mi ha portato da qualche parte. Magari dalla parte opposta a dove volevo andare ma questo mi ha insegnato a ricalibrare le coordinate della mia bussola. Quindi non è stato sbagliato, sbagliare.
Non sono un’interprete così sopraffina. Mi piace cantare cover, rivisitarle, riadattarle. Ma è sempre stato evidente che avrei voluto e vorrò cantare i brani che scrivo io. Sono una cantautrice. E’ lì che va il mio cuore. E’ lì che la mia bussola interiore mi porta.
Star Academy è stata un’esperienza comunque divertentissima che mi ha fatto fare un sacco di gavetta sullo ‘stare sul palco davanti a una telecamera’. Cosa che poi a Sanremo ho dovuto rifare e ringrazierò sempre Star Academy per avermi garantito un po’ di esperienza sul campo.
-
Se ti proponessero un altro talent come Xfactor o The Voice ti
rimetteresti in gioco ?
No, non credo lo farei. E non credo me lo proporranno.
Che
cosa rappresenta per te ''il ritornello'' che tanto cerchi nella
canzone ?
Rappresenta
il mio sguardo stanco e un poco critico rispetto alle modalità e
alla struttura classica della forma canzone, che non stupisce più
perché ci si aspetta sempre che accada ciò che poi accade. E invece
dovrebbe accade anche ciò che non ci si aspetta. La rassicurazione
dovrebbe controbilanciarsi con un po’ di brivido. Io cerco
l’insolito.
-Ascoltando il tuo singolo mi sono chiesto come si fa a capire quando una persona sta prendendo la strada sbagliata ?
Il senso del brano vorrebbe essere quello che non esiste strada sbagliata che non sia anch’essa a suo modo giusta. A volte si ha bisogno di fare due volte lo stesso percorso perché tornando indietro la prospettiva e il punto di vista si girino, perché tutto visto a rovescio prenda un nuovo sapore. Io vorrei poter percorrere i miei sentieri futuri senza l’angoscia di dover stabilire a priori se siano sbagliati o giusti. Che bisogna godersi il tragitto innanzitutto. Seguendo l’istinto con un po’ di sano e confortante fatalismo (qualcuno direbbe perfino ottimismo).
- Moltissimi lettori ci hanno chiesto se è disponibile una versione del cd fisico di questo album e dove lo si può acquistare ?
E’ disponibile una versione fisica. Per ora la sto vendendo ai concerti. Ma fra poco la renderò disponibile anche sul mio sito (con spedizione).
- Si
vede che sei un'artista a 360^ cantautrice dei tuoi brani,
accetteresti di cantare un brano scritto da altri o di scrivere
canzoni per altri artisti ?
Se
sì, da quale autore italiano non disdegneresti un pezzo ?
E
chi pensi che nel panorama musicale italiano potrebbe cucirsi addosso
una tua canzone ?
Certo
che canterei un brano scritto da un altro autore, purché mi piacesse
davvero e ritenessi di rendergli merito e giustizia. Stimo molto
Pacifico e Niccolò Fabi.
Invece
credo che Arisa potrebbe vestire bene un mio brano: abbiamo la stessa
età e alcune sfumature dei nostri caratteri potrebbero essere
compatibili.
In
quali tracce del tuo album si trovano le venature tragiche del titolo dell'album ?
Ciglia,
Gioco di Parole e il Nostro orizzonte. Il nostro orizzonte in
particolare.
Non a caso chiude il disco.
Parlando
sempre dell'album A chi è dedicata la canzone ''La sposa'' ?
Dedicata
a me stessa! La sposa che mi assomiglia sono io.
-
“Lieto Fine'' è il titolo di una delle tue nuove canzoni.
Tu Irene
sei una romantica che crede nel ''vissero sempre felici e contenti''
e nell'amore eterno ?
Esiste
in me un mal celato romanticismo da carie ai denti, che resiste
nonostante la vita mi abbia dimostrato spesso il contrario.
-E'
prevista una tournée nei prossimi mesi ?
Dove possiamo trovare tutte
le informazioni sui tuoi live ?
Sul
sito ireneghiotto.com e sul mio fb e twitter c’è un calendario in
aggiornamento continuo.
Le prossime date sono: Roma 20 febbraio,
Mestre 26 febbraio, Vicenza 27 febbraio, Cittadella (Padova) 6 marzo.
Toccheremo anche Firenze, Torino, Trieste, Brescia.
Un'ultima
curiosità, in questi giorni hai seguito il Festival di Sanremo ?
C'è qualche canzone dei big e delle Nuove Proposte che ti ha colpito
?
Mi
è piaciuto Gabbani, il vincitore delle Nuove Proposte.
Ringraziandoti
della tua disponibilità, ti lasciamo carta bianca se vuoi aggiungere
qualcosa che non ti abbiamo chiesto e a cui tieni ne saremmo lieti :)
Ci
tengo a ringraziarvi di cuore per questa intervista. Grazie dello
spazio che mi avete riservato e grazie a tutti coloro che si
soffermeranno a leggere quel pezzettino di me che lascio per strada,
come le briciole di Pollinico. Così sapete sempre dove ritrovarmi.
E NOI RINGRAZIAMO IRENE PER AVERCI DEDICATO IL SUO PREZIOSO TEMPO.
VI INTIAMO AD ASCOLTARE QUESTA CANTAUTRICE E AD ACQUISTARE LA SUA MUSICA SU ITUNES E NELLE PIATTAFORME DIGITALI.
AIUTIAMO LA MUSICA ITALIANA, SPECIALMENTE GLI INDIPENDENTI.
Commenti
Posta un commento