Rubrica Disney - I colori del vento


La Dinsey ha accompagnato per mano milioni di bambini nella loro crescita per decenni.
I suoi film d'animazione brillano per bellezza e originalità e fanno ormai parte della pop culture anche grazie al la grande fetta di pubblico che ha saputo conquistarsi con gli anni. Oltre alla bellezza delle storie narrate  ciò che colpisce maggiormente sono le colonne sonore dei vari cartoni, più volte vincitrici di premi oscar, curate da grandi musicisti. Fatta questa breve presentazione voglio spiegare i motivi per cui ho deciso di iniziare questa rubrica: sono cresciuto e continuo a crescere con questi cartoni, le canzoni disney che hanno segnato la mia infanzia vengono riprodotte costantemente dal mio Ipod e spesso anche cantate  da me ( non senza l'aiuto di qualche amica/o ), sono, in un certo senso, devoto a questi film per gli insegnamenti che mi hanno dato, per ogni risata, per i ricordi e anche per le lacrime ( Non ho ancora superato il trauma della morte della mamma di Bambi).


Oggi voglio presentare la canzone di uno dei miei cartoni preferiti: Pochaontas! La canzone in questione è "I colori del vento ", un pezzo veramente fantastico e pieno di significato.
Nella versione nostrana il brano è interpretato da una formidabile Manuela Villa, in quella anglofona invece è Vanessa Williams ad averlo cantato.
Il pezzo è stato composto da Alan Menken e Stephen Schwartz e vinse il premio Oscar per la migliore canzone  nel 1996 e brilla per l'intensità del messaggio  per l'armoniosità dell'arrangiamento e per la la melodia, fresca e d'impatto.

Il testo è pieno di contenuti  spirituali con i quali spiega la visione panteistica del mondo ,tipica dei nativi americani ,mettendola a confronto con quella materialistica identificata dai conquistatori europei.
E' quindi presente anche un profonda critica nei confronti del comportamento tenuto dall'uomo bianco, tanto presuntuoso da voler imporre i suoi costumi e i loro valori.

Nel film attraverso questa canzone Pochaontas tenta di spiegare a Jhon Smith la sua visione panteistica.Infatti  l'aquila che appare costantemente durante il brano è il simbolo fondamentale della sua cultura, rappresenta lo spirito di cui ogni cosa è pervasa!
Ciò che maggiormente viene descritto dal pezzo è l'unione con la natura, il forte vivere in simbiosi con essa, legame che sta per essere spezzato dalla totale ottusità dei colonizzatori cristiani. E' forte anche l'opposizione delle due diverse culture religiose, delle quali quella animista/panteistica è fortemente  lodata mentre quella cristiana è criticata.

La "principessa" indiana insegna a Jhon Smith  ad apprezzare ogni diversità in quanto facente parte della natura, ad amare tipi differenti di cultura e a saper prendere dai diversi punti di vista lo spunto per poter crescere. Bhè, che dire, personalmente ho i brividi ogni volta che la sento e condivido appieno ogni singola parola e cerco sempre di seguire l'insegnamento di questo bellissimo pezzo!

A voi il  video!
                                                       



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